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Channel: club dei cartoni
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consigli x vestire bene club dei cartoni

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Quante volte non abbiamo idea di che abbigliamento e accessori indossare e soprattutto, di come abbinarli? Spesso basta un po’ di gusto e buon senso per effettuare queste scelte, ma per i casi piu disperati ecco alcune regole generali che sarebbe meglio seguire andando ad analizzare tutti gli stili.

1 tutti gli stili

Prima di tutto è importante sentirsi a proprio agio con gli abiti che si indossano: ognuno può personalizzare il proprio stile, scegliendo quello più congeniale alla propria personalità e al proprio carattere. Un uomo sicuro e deciso, nella vita avrà uno stile di abbigliamento altrettanto deciso e determinato. Ci sono anche quelli che, prediligendo capi classici e sobri, puntano tutto sugli accessori, risultando uomini curati e attenti ai particolari. Se invece si è eccentrici e si punta a stupire a tutti i costi, si sceglierà uno stile di impatto. Durante gli anni si sono sviluppati diversi stili, per esempio grunge, hiphop, hippy, militare, preppy, gotico, heavy metal, punk, vintage, sporty…

2 regola di abbinamento

Ecco per voi alcune regole d’abbigliamento:

-evitate di indossare due capi dai colori simili ma tonalità diverse

-la cintura non deve essere di colore diverso dalle scarpe

-evitate le giacche con fantasie a quadri grandi o piccoli, soprattutto quelle con colori sgargianti!

-in caso di indecisione, mettete i jeans, si abbinano praticamente con tutto, ma ricordatevi di non indossare quelli sbiaditi o stretti, soprattutto nella zona dei genitali (oltre ad essere volgari, sono anche nocivi per la salute)

-assolutamente vietate le bretelle, indossate con la t-shirt o la polo

-non indossate mai calzini bianchi: sono concessi solo di spugna con le scarpe da ginnastica

-Scarpe: le scarpe devono essere sempre pulite, in caso di calzature eleganti, devono essere sempre lucide al punto giusto! Assolutamente bandite le scarpe sportive con il cappotto

-Durante il tempo libero in città scordatevi di indossare i pantaloni della tuta: riservateli ai vostri momenti sportivi!

-Il fazzoletto inserito non deve essere dello stesso colore della cravatta che indossate

-Durante un’occasione informale, non indossate il doppiopetto mentre nelle circostanze formali l’abito spezzato (riunioni di lavoro, cene importanti) è inadatto; ad un matrimonio, non indossate lo smoking.

-Per quanto riguarda gli accessori, meglio evitare quelli con la marca troppo in evidenza: esibire il marchio è un gesto poco elegante!

-Per abbinare i colori invece, c’e una regola scientifica, seguita un po’ da tutti gli stilisti, gli artisti e tutti coloro che lavorano nel campo della grafica e della moda: il cerchio di Itten. I colori di solito, non si accostano bene a quelli ’simili’, ovvero a quelli che si trovano in questo cerchio immediatamente vicino (tranne dovute eccezioni). Si abbinano invece bene i colori con quelli diametralmente opposti nella ruota.

L’uomo che ha stile si riconosce tra mille, anche se indossa un jeans e una t-shirt. Quindi consiglio vivamente di cercare il proprio stile, piuttosto che andare alla ricerca del capo all’ultimo grido o griffati per sentirsi “alla moda”: lo stile si crea con buon gusto e semplicità!

Ora approfondiamo il tema degli stili:

3 stile grunge

Il grunge è uno stile giovanile americano degli anni ’80, diventato internazionale, che è stato consacrato dalla moda agli inizi degli anni ’90. I “Nirvana” sono il gruppo musicale di riferimento. Da Scervino a Richmond, per finire a Dsquared e Bottega Veneta, l’uomo dell’attuale stagione fredda è grunge, almeno da un punto di vista stilistico: eskimo indossato su pantaloni classici, maglie effetto vintage slabbrate e consunte, pull oversize dai bordi scuciti, pantaloni stretti in grossi anfibi in pelle. Da quando Marc Jacobs presentò nel ’92 la collezione pensata per Fred Perry, che segnò l’entrata ufficiale del grunge all’interno del fashion system, lo stile apparentemente impreciso ed improvvisato si è imposto come nuovo canone di vera eleganza e, paradossalmente, ricercatezza.

Anche in questo caso la moda si è impadronita di un prodotto urbano e ne ha fatto uno stile imperante, sia in passerella sia in strada, riuscendo subdolamente ad influenzare anche tutti quei giovanissimi che, pensando di utilizzare un codice di abbigliamento in rottura con i canoni che la società continuamente propone, sono in effetti le principali ed inconsapevoli vittime del tanto discusso “sistema”.

4 stile hip hop

Lo stile hip hop è nato agli inizi degli anni ’8O sulla scia del successo del genere musicale americano. Ha preso il via dai sobborghi newyorkesi ed è strutturato da: colori forti, pantaloni esageratamente larghi (perfetti per la breakdance e lo skate), scarpe da ginnastica, cappellini e vistose catene come accessori. Portabandiera di questo nuovo stile sono stati i cantanti rapper. Il marchio Dolce e Gabbana viene citato in numerose canzoni, di genere hip hop, fra cui Money On My Mind di Lil’ Wayne, My Humps dei Black Eyed Peas, P.I.M.P. di 50 Cent, Daddy di Kelis, Braveheart Party di Nas, Fashionista di Jimmy James e Elevator di Flo Rida Feat. Timbaland.

5 stile hippy

Lo stile hippy prende il nome dal movimento giovanile degli anni ’60. Così come il movimento beat che lo precedette e quello punk che venne subito dopo, i simboli e l’iconografia hippy mostravano un basso status sociale, coerentemente con ideali di povertà e semplicità, con un vestiario che rifletteva uno stile di vita disordinato e spesso vagabondo.

Sia i maschi che le donne hippie portavano i jeans e i capelli lunghi, ed entrambi portavano sandali o andavano scalzi. I maschi spesso portavano la barba. Sceglievano vestiti con colori brillanti e di taglio insolito, come pantaloni a zampa d’elefante, gilè, indumenti tie-dyed (t-shirt con disegni e colori psichedelici, spesso in cotone), dashiki (mezzi mantelli africani); molto popolari erano anche indumenti di taglio non occidentale e con motivi ispirati ai modelli dei nativi americani, degli africani e dei latino americani. Gran parte di questi indumenti era autoprodotta per contrastare la cultura delle aziende, e gli hippie spesso acquistavano i propri abiti nei mercatini delle pulci o dell’usato. Gli accessori preferiti, consistevano in oggetti della cultura indiana, copricapi, bandane e lunghe collane a grani.

Adesso ci sono molte persone che vestono così ma lo stile hippy non è affatto morto.

6 stile militare

Lo stile militare si ispira appunto alle divise militari nei colori e nelle forme: divise, verde militare, bottoni dorati, stivali da ussaro. Lo stile militare ha avuto nella storia della moda i suoi alti e bassi; poplarissimo soprattutto nei primissimi anni settanta, ritorna ora sostenuto da nomi di prestigio come Prada, Dior Homme e Burberry. L’uomo Burberry ama il fascino da cadetto. Al via giacche da parate, da aviatore, camicie da ufficiale o dal taglio squadrato, maglie a coste, sempre in stile militare, da abbinare a pantaloni ultra slim. Immancabile il trench, ma reso più semplice e quindi svuotato di dettagli, e la new entry è il montone: il nuovo capospalla dell’inverno del futuro

7 stile preppy

Lo stile che s’ispira all’abbigliamento degli studenti della Ivy League, popolare negli USA alla fine degli anni ’70 è definito preppy. Un trend che si è ispirato anche ai bravi ragazzi, degli anni ‘50, che frequentavano le scuole più prestigiose e indossavano capi casual-chic: un inno agli studenti che tra una lezione di diritto e un ballo di fine anno, sognavano di governare una nazione. L’uomo preppy non si separa mai dalle sue convinzioni, così come dalle giacchette e dai pantaloni extra slim, oppure dalle raffinate camicie blu e dalle mitiche polo. Il risultato è un uomo estremamente elegante, plagiato forse dai tanti serial come Glee o Gossip girl. Così la moda rinnega il gusto classico o quello troppo sportivo per rimpiazzarlo con un look da scolaretto, che non rappresenta solo una tendenza passeggera, ma piuttosto uno stile di vita. Gli outfit si completano con mocassini, calzini in vista, occhiali bordati di nero e cartellina porta documenti. In passerella non mancano le classiche fantasie da scolaretto, dunque via libera a rombi, righe e scacchi, proposti, su cravatte sottili e papillon. Esponente di questo stile è Coveri.

8 stile gotico

Lo stile gotico o moda goth, spesso in Italia impropriamente definita moda dark, stanno ad indicare vari tipi di abbigliamento e di stili estetici che caratterizzano le diverse categorie del movimento gotico. La stile comune è la tendenza ad usare il colore nero. La tipica moda gotica include dettagli come lo smalto nero, i vestiti neri, borchie, croci, trucco e capelli neri, piercing e catene. In alcune categorie di moda gotica, buone quantità di accessori sono ispirati alla moda vittoriana.

Lo stile gothic-post punk viene ulteriormente rinvigorito dalle influenze del glam rock che introduce elementi legati all’androginia: trucco e le gonne per gli uomini. Per l’uomo, ci sono tre prototipi rilevanti nell’ambito di questa scena gothic: elegant goth, goth metal e vampire goth.

Il primo è quello dandy, corretto e rivisto in chiave goth: cappotti e mantelli, magrissimo, viso pallido e occhi truccati con matita nera, camicia come con dei drappelli come quelle vestite da Lord Byron.

Il secondo prototipo rispecchia la moda metal goth (il più comune prototipo della categoria romantic goth) ed è caratterizzato da lunghi capelli neri tinti, t-shirt o camicie nere ,viole o bianche,pantaloni spesso in pelle ,trucco nero per evidenziare gli occhi, cappotto lungo in pelle sulla scia del film “Matrix” e new rock ai piedi.

Il terzo prototipo è una fusione tra i primi due prototipi con l’ aggiunta di alcuni elementi: in questo sottogenere quindi,l’influenza deriva sempre dalla letteratura gotica,ma la musica si sposta dal gothic con voce femminile ad un gothic black metal operistico e sinfonico.

Oltre al vampiro, altre figure rilevanti come fonte d’ispirazione, sono fate e angeli. Comuni sono infatti diademi o ali, usate come accessorio. Possono essere di tutti i colori, anche se sono spesso nere. Infine il cybergoth o cyber-goth ha come tema principale, oltre a quello goth, quello della modernità, del futurismo e della tecnologia, derivato dallo stile e musica cyber. Si ha un uso della plastica, unita al metallo, usata in una sorta di magliette-corazze e accessori. Il colore di sfondo è, come da tradizione, il nero ma sono comuni colori fluorescenti, che vengono usati soprattutto nei dettagli.

Anche i capelli possono avere colori cangianti e/o fluorescenti, così come numerosi accessori, come i lightstick sottoforma di collane o bracciali, che al buio contribuiscono a creare coreografie d’impatto. Un altro materiale usato è il vinile, sia per gli abiti che per extension per i capelli, con cui talvolta vengono creati dreadlocks multicolore.

9 stile punk

L’abbigliamento punk è la moda tipica della subcultura punk. Nell’idea iniziale dei suoi precursori, lo stile doveva caratterizzarsi come un rifiuto dei canoni della moda stessa e delle regole, ma nei fatti l’abbigliamento punk si è diviso in moltissimi sottostili con caratteristiche peculiari. Inizialmente l’abbigliamento era costituito da vestiti strappati, pantaloni laceri, catene al collo, tatuaggi e piercing a orecchie, guance e sopracciglia (volutamente ostentati per disprezzo verso la società). Altri elementi dell’abbigliamento erano giacche di pelle, talvolta decorate da scritte spray, spille e vestiti da bondage. La stilista inglese Zandra Rhodes nel 1977 inserì elementi dell’abbigliamento punk nelle sue collezioni, edulcorandone tuttavia gli aspetti più estremi e creando vestiti più eleganti e dal colore acceso.

Negli anni ’80, con l’arrivo dell’hardcore punk, l’abbigliamento si diversificò: vestivano semplici magliette decorate con il nome di una band con la bomboletta spray, jeans, maglietta o camicia di flanella, stivali e catene. Negli stessi anni in Inghilterra, si sviluppò anche l’anarcho punk, sostenuto da gruppi come Crass, Poison Girls e Subhumans, che vestivano solitamente indumenti neri in stile militare, evitando giacche di pelle e prodotti per i capelli testati su animali, a causa delle idee fortemente animaliste del movimento.

Gli anni ’90 non presentarono modifiche sostanziali alla moda punk: tuttora molti punk vestono pantaloni stracciati, giacche di pelle e utilizzano lo stile Mohicano per quanto riguarda i capelli, mentre altri vestono in modo completamente fai da te.

10 stile bohèmien

Lo stile bohémien, anche questa stagione ispira gli stilisti che ad esso si appellano alla ricerca di un look particolare e d’impatto. Un uomo che attraversa le epoche e gli stili, le influenze, i continenti con facilità. Questa volta lo sguardo è rivolto decisamente verso Est, verso i Balcani e la Russia con un flair smaccatamente vintage tra il figlio dei fiori, il contestatario borghese e il ballerino di disco music.

L’uomo bohèmien veste completi di velluto, con pantaloni leggermente scampanati, camicie con fantasie paisley, lunghe sciarpe ethnic-inspired, cappelli, stringate o stilvaletti in tono. I colori sono, per l’appunto, autunnali e decisamente anni 70: bordeaux, ametista, blu di Prussia, verde petrolio. E tutta la panoplia dei marroni, con alcuni cenni di arancione.

Esempi perfetti di questo stile vestimentario si sono visti da Gucci, dove Frida Giannini ha fatto sfilare tenute decisamente caucasiche e ricordi di suoni di balalaika. Da John Richmond si è visto un gipsy post-moderno, che porta foulard orientali su giacche riccamente ricamate à la Fabergé. Ann Demeulemeester propone invece una sorta di spaventapasseri molto chic, approdato in passerella dai campi di grano con addosso un grande cappello, lo scialle della nonna e un cappotto in mongolia tinto di azzurro. Yves Saint Laurent propone invece una moderna versione del parigino post-sessantottino, aristocraticamente intellettuale e sopra le righe.

11 stile sport

Ed infine trattiamo lo stile Sporty, molto in voga recentemente, in cui le proposte vedono un perfetto connubio tra il mondo del fashion e quello dello sport. E’ proprio così che il maschio metropolitano, che ama la palestra tanto quanto il suo lavoro, può mixare capi d’abbigliamento una volta considerati ai poli opposti.

L’influenza dello sport nelle tendenze della moda è già evidente a partire dai tessuti, Anti-freddo e traspiranti. Colui che fa di questo nome il suo stile è Frankie Morello: per esempio presenta classici blazer in denim abbinati a pantaloni di tuta, in felpa, con inserti in materiale tecnico, oppure l’eccentrica opzione giacca smanicata/cravatta e calzoni con risvolto. Anche il guardaroba per l’ufficio si fa meno formale, più rilassato e più comodo. Così, l’uomo continua ad indossare camicia, cravatta e pantaloni eleganti, ma opta per il giubotto in nylon o per il piumino waterproof.

Dirk Bikkembergs prende spunti da vari sport per le sue collezioni: unisce giacche da sci, berretto e stivali tipici di chi pratica equitazione, dolcevita da alpinisti,insomma un mix di attività sportive, per un uomo che non si ferma mai!

Adesso vi sarà più facile avere un’idea più chiara sulle regole d’abbinamento e di sicuro avrete capito quale stile e quale brand si avvicinano di più ai vostri canoni di moda.

attenzione il testo e stato tratto da QNM

LE FOTO DAL WEB

 



"Toc Toc....c'è nessuno?"

buon fine settimana club dei cartoni

promessa a fan di haidi club dei cartoni

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fan di haidi questa immagine la dedico a te ti voglio bene un grande abbraccione stritolante ahaha AMICI buon inizio settimana VACANZA divertitevi fare le cose più semplici e un grande dono NO ALTRO..  qua qua.. ciauuu

CIAO PAPERINO

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Ciao caro amico mio ti voglio tanto bene e ti metto due immagini un mio e un tuo ritratto. Baci, Tvtb  Ciotty

Vai che con un salto ti raggiungo!!!!!

un saluto da una tua vecchia amica ...C.

Cosa non dobbiamo dar da mangiare al cane?

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Molto spesso chi ha un cane non dà importanza all’alimentazione di questo animale domestico, che in realtà ha bisogno di mangiare in modo adeguato ed evitare alcuni alimenti che sono molto dannosi per la sua salute. Cerchiamo di capire quali sono le cose che è bene non dare da mangiare al proprio cane.

Non dobbiamo dare al cane quello che avanza dalla tavola. Per il cane i resti del cibo delle persone non sono molto raccomandabili. Dovete evitare ad ogni costo di alimentare così il vostro cane. La ragione è molto semplice. Con questa alimentazione, possiamo causargli problemi di obesità, e ciò implica molti rischi per la sua salute, come disfunzioni cardiache e renali. Il cibo umano normalmente trattiene una granquantità di grasso, per questo motivo può produrre nel nostro amico una pancreatite. Inoltre, il condimento del cibo umano può causargli gastroenterite, ulcere e colite.

No alle ossa di pollo, manzo, agnello e coniglio. Evitate di dargli ossa di piccolo volume o quelle che si scheggiano rompendosi. Le ossa di uccello possono fermarsi nella gola, produrre perforazione allo stomaco o intestinale e, perfino, la morte. Quello che gli potete dare e che, inoltre, lo farà molto felice, sono le ossa rotonde, come quelle del ginocchio e dell’anca, o pezzi di ossa lunghe come il midollo che non si scheggia. Le utilizzeranno come giocattolo e puliranno e fortificheranno i loro denti.

Niente cibo tra i pasti principali. Stiamo parlando di quello che gli umani conoscono come “spizzicare”. E nel caso dei cani è colpa spesso del padrone che magari mentre mangia e il cane lo guarda con occhi di supplica gli da cose fuori pasto. È possibile che questo gesto si ripeta due o tre volte al giorno, così si finisce per trasformarlo in un’abitudine che rovinerà l’orario dei pasti e la sua digestione. Inoltre, può provocare anche gas, escrementi fetidi, stipsi, diarrea, alito cattivo e denti con tartaro e carie.

Pensateci prima di dargli un pezzo di quella torta tanto buona che vi state mangiando. Il cioccolato può arrivare ad essere molto dannoso perché ha una sostanza chiamata teobromina. Questa sostanza è analoga all’adrenalina, che può essere pericolosa per la salute del cane se assunta in dosi alte, può compromettere seriamente le funzioni vitali. Un’alta dose di cioccolato nell’animale può provocare: aumento della contrattilità del cuore, aumento dell’attività diuretica e conseguente disidratazione, gastroenterite e quindi vomito e diarrea, ulcere nella mucosa gastrica. Può addirittura colpire il sistema nervoso, causando convulsioni, e a volte, la morte.

Non dategli le rimanenze della macelleria. Sono composte maggiormente da pelli, ossa e cartilagini, hanno pochi nutrienti e troppo grasso, inoltre, in eccesso, provocano stipsi o diarrea.

attenzione

il testo e stato tratto

da

risposta facile

le foto da il web


buongiorno amici club dei cartoni

Cibi che il gatto non dovrebbe mai mangiare,

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Ci sono cibi di cui un gatto di solito è molto goloso ma che non gli fanno bene e possono anche diventare pericolosi per la sua salute. Per questo motivo è bene sapere quali sono ed evitare di farglieli mangiare.Dividere il proprio cibo è un segno di amore ma anche questo gesto apparentemente così innocuo può invece rivelarsi dannoso quando il destinatario della generosità in questione è il proprio gatto. Latte e derivati, tonno, cioccolato, dolci e pesce crudo sono alcuni degli alimenti che possono scatenare la golosità del gatto ma che non devono entrare nella sua dieta, pena possibili problemi di salute.

Una ciotola di latte, un pezzetto di formaggio o un po' di gelato a un gatto adulto possono causare problemi di diarrea e in generale sarebbe meglio evitarli o somministrarli con estrema cautela. Se poi si ha a che fare con dei gattini ancora non svezzati la questione latte si fa ancora più scottante ed è necessario farsi aiutare nella scelta di un latte formulato appositamente per loro.

E cosa c'è di più appetitoso di una scatoletta di tonno? È davvero una golosità per Micio, ma può funzionare solo come rimedio nel caso le scorte di cibo per gatti siano finite. Il tonno in scatola infatti non possiede tutte i nutrienti essenziali - vitamine e minerali - per mantenere un gatto in forma e in salute, e in più il contenuto di mercurio può diventare pericoloso se la dieta del gatto vede utilizzato sovente questo alimento.

Il cioccolato e i dolci devono essere davvero off limits per il gatto. Il cioccolato contiene la teobromina, tossica per il gatto al punto che una dose eccessiva può anche rivelarsi fatale. I dolci - caramelle, torte e le altre golosità che a noi piacciono tanto - possono portare a problemi di obesità, al diabete e danneggiare i reni, dunque meglio resistere alla tentazione di dividere i nostri snack golosi con i felini di casa.

Il sushi ci piace e il gatto ci guarda leccandosi i baffi ogni volta che lo mangiamo? Anche in questo caso, è bene evitare di condividere il pasto se questo prevede portate di pesce crudo, che limita l'assorbimento della tiamina, una vitamina del gruppo B essenziale per il benessere del gatto, pena l'avvento di problemi neurologici, convulsioni e, nei casi più gravi, il coma e la morte.

Infine, se in casa vivono un cane e un gatto si potrebbe essere tentati di dare al gatto lo stesso cibo che mangia Fido, ma anche questo sarebbe un errore: su base giornaliera, un'alimentazione basata su ingredienti pensati per un cane risultrebbe poco bilanciata per un gatto e le dosi sbagliate di proteine, vitamine e altri nutrienti causerebbero una forma severa di malnutrizione. La lista potrebbe continuare e includere altri alimenti ma quello che conta è sempre il buon senso, ovvero attenersi alla dieta specifica per il gatto e fare rimanere tali le eccezioni.

attenzione il testo e stato tratto da

GO PETS

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Baci

buona giornata Titti Sabrina club dei cartoni

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Se potessi trovare una parola, un gesto, una canzone…
una cosa qualsiasi per poterti sollevare l’anima, per cambiare le cose che non vanno, per vederti sorridere, non solo con la bocca ma anche con gli occhi, per vederti FELICE, totalmente, senza macchie senza preoccupazioni, senza quel piccolo dolore insistente nel cuore, sarei disposta anche ad andare in un posto lontano magari a prendere una pianta per estrarre una tisana che ne so? invece non posso fare proprio niente, niente di niente, se non farti sentire che ti voglio bene e che se sei triste tu son triste anch’io nonostante le mie pagliacciate e la mia allegria apparente, che per fortuna maschera quel senso di impotenza che ho e che mi fa sentire così inutile quando le persone a cui voglio bene sono giù ed io non posso farci nulla!
(F. Noviello)

buona domenica club dei cartoni

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Ogni giorno è un’opportunità.
Immagina la fortuna che hai ogni volta che al mattino ti alzi.
Ogni giorno, puoi investire il tempo per te, per il tuo lavoro,
puoi scegliere, tra tutte le scelte disponibili, di lamentarti e non agire
o trasformare ogni secondo in un’opportunità per te e per gli altri.
La scelta è solo tua, hai tra le mani la più grande opportunità
del tempo da investire per gli altri e per te stesso,
tocca a te fare questo investimento.
Sii grande, sii folle! Sii te stesso!
Stephen Littleword, Nulla è per caso

regalo ai bambini malati di cancro

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Salve amici di Libero, ci stiamo attivando x un desiderio nobile, anzi di più, di Jessie, una bambina malata di cancro che ora non c'è più. Un giorno ha chiesto ai suoi genitori cosa si potesse fare per aiutare tutti questi bambini. Lei aveva un motto "NEGU" che sta a significare MAI E POI MAI RINUNCIARE.

Jessie, con l'aiuto dei suoi genitori ha creato la fondazione JESSIE REES FONDAZIONE; la sua missione è quella di portare un sorriso a tutti questi bambini con JOY JARS, un barattolo pieno di giocattoli totalmente gratuito. Ora vi chiedo: conoscete una bambina/o malata di cancro? conoscete un infermiere, un dottore, un primario? Conoscete qualcuno che ci possa aiutare a trovare questi bambini x far arrivare a loro un sorriso?  Bene, allora fate il vostro dovere di esseri umani, ora paperino vi mette gli indirizzi dove potete trovare tutte le indicazioni necessarie x fare questo  grande gesto, vediamo cosa sappiamo fare. Grazie

  

indirizzo sito clicca qui sotto

http://joyjars.negu.org/

modulo da compilare x joyjars

http://joyjars.negu.org/request-a-joy-jars/

pagina facebook

https://www.facebook.com/JessieReesFoundation

versi preferiti della bibbia di jessie rees

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Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.

siate forti e coraggiosi. non abbiate paura, non scoraggiatevi, perché il signore tuo dio, sarà conte dovunque tu vada. 


negu power pack modulo di richiesta

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negu power pack sono dei regali da mettere nelle stanze dei bambini x incoraggiarli in questa lotta contro in cancro ora paperino vi metti l'indirizzi così vedete voi con i vostri occhi. qualsiasi aiuto va bene x fare arrivare questi regali grazie amici di libero

 

 

clicca qui sotto x il modulo da compilare

 http://families.negu.org/resources/negu-power-pack-request-form/

che cosa sono joyjars?-video

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amici di libero guardate questo video spiega cosa sono i joyjars vedrete che la nostra Italia non c'è tutti i bambini Italiani aspettano joyjars questo video e in inglese cerco una persona che lo traduce in Italiano sarà più facile capire x qualsiasi domanda non fatevi problemi basta chiedere grazie

 

clicca qui sotto x vedere il video

http://youtu.be/APLkpewtIIY

joyfactory jessie

la storia di jessie ress-joyjars

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Forse alcuni avranno già letto la storia di Jessie Rees. Altri magari la scopriranno, per la prima volta, tra queste righe. Non è una notizia dell’ultima ora, ma una di quelle che aiutano a rimettere in prospettiva, in tempi difficili, le priorità.
E se pur triste riscalda come un raggio di sole in questa primavera che tarda ad arrivare.

Era marzo 2011 quando nella Orange County, conosciuta per serie televisive e reality, a Jessie Rees, allora solo undicenne, veniva diagnosticato un tumore inoperabile al cervello. I medici avevano deciso di sottoporla a un trattamento sperimentale di 30 giorni che includeva chemioterapia e radioterapia. Alla fine della giornata Jessie, quale paziente esterno, poteva far ritorno a casa. Un giorno mentre stava lasciando l’ospedale pediatrico assieme ai genitori chiese quando, gli altri bambini, sarebbero tornati nelle loro case. “Purtroppo molti restano qui”– le rispose la madre. “Allora devo trovare una soluzione per renderli un po’ meno tristi – fu l’immediata reazione di Jessie - perché so quello che stanno affrontando”.

Appena rientrata trovò alcuni vasi di vetro, di quelli dove si mettono marmellate e sottaceti e iniziò a riempirli con colori, giochi, adesivi. Piccoli doni capaci di portare gioia nella giornata di un bambino malato. Li chiamò “Joy Jar”, i vasi della gioia.

“Aveva un’attenzione meticolosa per quello che doveva esserci dentro, giochi che sceglieva minuziosamente – ricorda la madre - Non potevano essere cose di poco conto e soprattutto dovevano strappare un sorriso al bambino che le riceveva”. Jessie iniziò anche un blog su Facebook, nel quale annotava con attenzione la personale lotta al cancro. Terminava ogni post firmandosi con l’acronimo NEGU“never ever give up”, non darsi mai per vinti, che divenne anche il nome dell’associazione non profit che fondò assieme ai genitori, per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi per la ricerca sul cancro nei bambini, del quale era diventata il “simbolo”.

Nel settembre dello stesso anno i medici trovarono un secondo tumore nel cervello di Jessie. Quattro mesi più tardi, nel gennaio 2012, la biondissima, determinata bambina del sud California, si addormentava circondata da “Joy Jar”. La sua battaglia era durata meno di un anno. Dieci mesi durante i quali Jessie aveva realizzato, venduto e distribuito in 27 Stati, 3mila Vasetti della Gioia. Entro la fine dello scorso anno i genitori assieme ai volontari della Jessie Rees Foundation ne avevano prodotti  in totale 50 mila.

“Quello che lei ha iniziato, ora noi portiamo avanti”, spiega la madre “perché purtroppo questa è una battaglia che non conosce sosta”.

In un mondo che ci spinge a concentrarci su noi stessi, Jessie è così diventata un esempio, una voce fuori dal coro capace di urlare con tutta la forza dei suoi unici anni “no, non deve essere così”. Ecco perché la sua è una storia da raccontare

attenzione il testo e stato tratto da panorama.it scritto da    valentina martelli

e queste sono le persone che guardano e non fanno nulla anzi si preoccupano xchè paperino fa tutto questo vergogna

naruto squadra speciale anbu cartone animato

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Squadra speciale ANBU

ANBU(暗部lett. Lato Oscuro?)è l'abbreviazione per Squadra speciale ANBU (暗殺戦術特殊部隊Ansatsu Senjutsu Tokushu Butai?). Il nome è un gioco di parole, in cui i kanji primo ed ultimo della frase formano una parola che ha senso anche di per sé. I membri della Squadra speciale indossano delle maschere, sia per essere distinti dagli altri ninja che per nascondere la loro identità.

La squadra protegge il Villaggio nelle situazioni eccezionali, portando a termine missioni di ad alto rischio in paesi nemici ed affrontando missioni di livello S.[8] Sono anche responsabili delle richieste di assassinio e delle missioni per cui sono richiesti ninja particolarmente abili. Tutti i membri della Squadra Speciale portano una spada, una Shinobigatana. Attualmente, l'ANBU del Villaggio della Foglia è sotto il controllo diretto dell'Hokage, ma precedentemente era comandata da Danzo, tanto che alcuni ANBU riconoscono ancora quest'ultimo come comandante.[9] Non è nota la catena di comando negli altri Villaggi. Kakashi Hatake un tempo era capitano della squadra a soli 14 anni e lo era anche Itachi Uchiha, che divenne capitano all'età di 13 anni.[10]Ibiki Morinoè a capo della divisione ANBU responsabile della tortura e degli interrogatori.[11] Fra gli attuali affiliati alla ANBU troviamo anche Yamato.[12]

Come i ninja normali, la squadra speciale opera in squadre di quattro elementi. Sono scelti tra i ninja talentuosi di qualsiasi grado, e salgono di grado fino a diventare capitani. Questi ultimi sono allo stesso livello di un jonin.

attenzione il testo e stato tratto da Wikipedia

le foto dal web

buon fine settimana tante belle cose divertitevi buone vacanze sole mare x tutti   qua qua ciauuu

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