E’ importante l’amicizia? Se per secoli i poeti ne hanno esaltato le qualità e in tempi moderni gli scienziati indirizzano, addirittura, ad essa tanti studi, un motivo ci sarà. Ma prima di questo, è bene che ci poniamo un’altra domanda…
Cos’è l’amicizia?
C’è chi dice che sia un’anima divisa in due corpi. Chi dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno, che gioiscono con te quando sei felice, che piangono con te quando sei triste, che ti capiscono e cercano di aiutarti, che provano ad alzarti il morale se sei giù, che ti stanno vicini anche senza dire niente, perché le parole sono superflue.
C’è chi dice che l’amicizia sia solo una reazione delle cellule del nostro corpo, chi un impulso necessario, chi un passatempo, chi una medicina, chi una droga.
Ma vorrei riportare una frase che, a mio parere, ha colto in pieno la vera essenza dell’amicizia: «Se qualcuno volesse farmi dire perché gli volevo bene, sento che potrei solo rispondere: perché era lui, perché ero io.»
E’ di Montaigne –un filosofo francese- che parlava del suo amico Etienne de La Boètie, morto a causa della peste.
L’amicizia è guardarsi e ridere senza motivo, capirsi con uno sguardo, litigare e fare pace, mangiare assieme e farsi foto nel mezzo di una risata. Amicizia è sorridere al ricordo dell’amico, è trovare qualcuno che ti accompagni come un’ombra ma che invece di oscurarti la via te la illumina.
Gli amici non sono quelli che ridono di te, ma quelli che ridono CON te.
E Facebook non è un muro insormontabile, no: è un aiuto. E’ come un grande diario che scrivete in due, in cui mostrate a vicenda pensieri e immagini, un filo, una rete che può collegarti con persone che magari nella realtà non incontreresti mai perché abitano a chilometri di distanza dalla tua città. Certo, da un lato l’assenza di contatto fisico può presupporre che non possa mai e poi mai nascere un’amicizia vera e propria. Eppure, le amicizie virtuali non sono poi tanto diverse da quelle normali.
I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;
sempre liberi di separarsi, senza separarsi mai; una frase di A. Bougeard.
Perché due amici sono legati da un filo invisibile, come una resistente ragnatela che cresce sempre più, strato dopo strato.
Avere un amico, si dice, è come avere un tesoro.
Però l’oro finisce, prima o poi; mentre l’amicizia, quella vera, non muore mai.
fonte la repubblica@scuola
dedicato a mio compare trafitto0