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Lana Del Rey torna con Lust for Life

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Lana Del Rey gif

 Il nuovo album della cantante newyorkese arriva a circa due anni di distanza da "Honeymoon". Fedele al suo percorso, la sua ultima fatica non si discosta dallo stile che l'ha resa famosa      

Il tempo nostalgico di Lana Del Rey non passa: cristallizzato, riflette se stesso, riverbera continui echi di sé. Nel suo quarto album in studio, Lust for Life, la 32enne di New York ripropone stati d’animo e melodie che abbiamo imparato a conoscere bene. Il suo marchio di fabbrica è rimasto inalterato, così come il suo pubblico di riferimento: gli abitanti cool di New York, città dove è nata e cresciuta, i ragazzi colorati del festival di Coachella. E di questo nostalgico amore per il passato, che è diventato manifesto poetico, Lana non fa mistero e lo dichiara nella canzone di apertura dell’album, Love: “You kids with your vintage music coming through satellites” perché “you’re part of the past, but now you’re the future.”

Totalmente e volutamente fuori dal tempo, la cantante di Video Games e Born To Die, prosegue lungo una strada già segnata dagli album precedenti (Ultraviolence del 2014 e Honeymoon del 2015). Anche in Lust for Life, che è il suo album più esteso (16 canzoni per circa 72 minuti di ascolto), continuano i suoni rétro, la voce roca e sospirata. L’unica novità sta forse nella copertina: la Lana solitamente imbronciata lascia il posto a una Lana super sorridente (la spontaneità, però, anche stavolta l’abbiamo persa per strada). Ma, come scrive il New York Times, “quell’intreccio di vecchio e nuovo è il marchio di Del Rey e insieme la sua strategia (di marketing, ndr)”, perché se da un lato abbiamo “carriere pop che si sviluppano in progressione”, come spiega il giornalista Jon Pareles, carriere che sono lo specchio della “narrazione di un artista che scopre nuove idee e sceglie nuove sfide”, quella di Del Rey invece “è un insieme degli stessi elementi che tornano in un equilibrio che si riallinea ogni volta”.

In sostanza, nulla è cambiato. Lana rimane se stessa anche quando è costretta a fare duetti con artisti anni luci lontani da lei. Lo si vede bene nel videoclip di Lust for life, dove il cantante The Weeknd appoggia le mani sulla vita di Lana e inizia a ballare, lei lo asseconda, ancheggiando, ma dura un attimo, e i due sono già seduti al bordo di un alto muro, gambe penzoloni, immersi in una notte americana bagnata da una gigantesca luna romantica. E del resto, a un certo punto Lana canta: “When the World Was at War We Kept Dancing”. Allora si ballava, come sottolinea il New York Times, per cercare una speranza. E ora la cantante può anche non sforzarsi di ballare per chiedersi piuttosto: “Is it the end of an era?/Is it the end of America?”. Domande alle quali forse il pubblico di Lana non è chiamato a dare una risposta, ma semplicemente a prenderne atto, godendo di una musica che continua a essere fedele a se stessa, confinata nel suo mondo triste, fascinoso e solitario. E anche se è quasi impossibile non assopirsi prima di arrivare all’ultima canzone, Get Free, va riconosciuto all’ultima fatica di Lana Del Rey che c’è grande coerenza. Di questi tempi, una virtù che merita rispetto.

iodonna.it di Massimiliano Jattoni Dall'Asén

tracce

  1. Love– 4:32 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Benjamin Levin, Emile Haynie)
  2. Lust for Life(feat. The Weeknd)– 4:24 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Abel Tesfaye, Max Martin)
  3. 13 Beaches– 4:55 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  4. Cherry– 3:00 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Tim Larcombe)
  5. White Mustang– 2:44 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  6. Summer Bummer(feat. ASAP Rocky e Playboi Carti)– 4:20 (Elizabeth Grant, Matthew Samuels, Rakim Mayers, Jordan Carter, Tyler Williams, Jahaan Sweet, Andrew Joseph Gradwohl Jr.)
  7. Groupie Love(feat. ASAP Rocky)– 4:24 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Rakim Mayers)
  8. In My Feelings– 3:58 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  9. Coachella - Woodstock in My Mind– 4:18 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  10. God Bless America - And All the Beautiful Women in It– 4:36 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  11. When the World Was at War We Kept Dancing– 4:35 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Dean Reid)
  12. Beautiful People Beautiful Problems(feat. Stevie Nicks)– 4:13 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Justin Parker, Stevie Nicks)
  13. Tomorrow Never Came(feat. Sean Ono Lennon)– 5:07 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Sean Lennon)
  14. Heroin– 5:55 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  15. Change– 5:21 (Elizabeth Grant, Rick Nowels)
  16. Get Free– 5:34 (Elizabeth Grant, Rick Nowels, Kieron Menzies) wikipedia.org

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