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benvenuto Marzo arriva l'equinozio di primavera ecco quando

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Oggi 1° marzo inizia ufficialmente la primavera meteorologica e sta per arrivare l’equinozio di primaveraPassano i giorni, cambiano le stagioni: oggi 1° marzo inizia ufficialmente la primavera meteorologica e sta per arrivare l’equinozio di primavera, che segna l’inizio della primavera astronomica. L’evento quest’anno si verificherà il 20 marzo alle ore 10:29 UTC (le 11:29 ora italiana).

Un giorno particolare: analogamente ai solstizi, gli equinozi sono considerati convenzionalmente il momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra. Il nostro pianeta ruota sul suo asse polare una volta ogni 24 ore, determinando in questo modo la consueta alternanza tra giorno e notte; ma la Terra ruota anche lungo la sua orbita intorno al Sole una volta ogni 365,25 giorni, determinando così il ciclo annuale delle stagioni. Quando questi due movimenti si intersecano, ecco i due equinozi: quello di primavera tra 20 e 21 marzo, e quello di autunno tra 20 e 21 settembre. Due volte l’anno, quindi, la nostra Stella attraversa l’equatore celeste, passando dall’emisfero nord a quello sud o viceversa. In entrambi gli equinozi (boreale e australe), il Sole passa a sud del tropico del Cancro e a nord di quello del Capricorno; allo Zenit equatoriale il Sole si trova declinato di 66°33′ su entrambi i tropici e di 23° 27′ su entrambi i circoli polari.

Come noto, la Terra gira su se stessa ed intorno al Sole lungo un’orbita particolare che si sviluppa sul piano dell’eclittica. Se l’asse di rotazione fosse perpendicolare a questo, il giorno e la notte avrebbero sempre la stessa durata in ogni zona del pianeta (ai poli ci sarebbe sempre luce).
L’asse di rotazione della Terra, però, è inclinato rispetto all’orbita di circa 67°, con tutto ciò che ne consegue. La parola “equinozio” deriva dal latino “equi” e “nox”, da intendersi come “notte uguale al dì”, definizione puramente teorica in quanto gli effetti della rifrazione atmosferica, il semidiametro del Sole e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno ecceda quella della notte. L’equinozio in realtà dura un istante, e non può coincidere con un’intera giornata. Nei momenti degli equinozi, il giorno è sempre un po’ più lungo rispetto alla notte.

Gli equinozi di marzo e settembre sono quindi i due giorni dell’anno nei quali ha inizio la primavera e l’autunno. Si chiama equinozio di primavera o Punto Gamma o nodo ascendente o Punto d’Ariete, il punto d’intersezione tra eclittica ed equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale (cioè il Sole appare salire a nord dell’equatore celeste). Invece, è detto equinozio d’autunno o punto Omega o nodo discendente o primo punto della Libra, il punto di intersezione tra eclittica ed equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero boreale a quello australe (cioè il Sole appare scendere a sud dell’equatore celeste).   meteoweb.eu  di Filomena Fotia

Equinozio di primavera e congiunzioni: ecco cosa ci riserva il cielo di marzo 2017
Una sfilza di eventi astronomici, tra congiunzioni e "maratone": ecco cosa ci attende nel dettaglio nel cielo del mese di marzo 2017

Marzo, terzo mese dell’anno, porta con sé una sfilza di eventi astronomici, tra congiunzioni e “maratone”. Innanzitutto si ricordi che il 1° marzo inizia la primaverameteorologica, in attesa di quella astronomica, che avverrà il 20 alle ore 10:29 UTC.

Ecco quindi cosa ci attende nel dettaglio nel cielo del mese di marzo:

Il Sole si trova nella costellazione dell’Acquario fino al 12, quando entrerà in quella dei Pesci. La nostra stella sorge e tramonta ad Est e ad Ovest, e si trova nel punto di intersezione tra equatore celeste ed eclittica. Il giorno e la notte presentano la stessa durata. La durata del giorno aumenta di circa 1 ora e 25 minuti dall’inizio del mese.

Come già ricordato, il 20 marzoè il giorno dell’equinozio di primavera (ore 10:29 UTC), mentre domenica 26 marzo entrerà in vigore l’ora legale: le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti (dalle 2 alle 3). Le lancette verranno poi nuovamente spostate (un’ora indietro) il 29 ottobre, quando verrà ripristinata l’ora solare.

La Lunaè in Primo Quarto il 5, il plenilunio è il 12, l’Ultimo Quarto il 20, il novilunio il 28. Raggiungerà il punto più vicino alla Terra lungo la sua orbita, il perigeo (369.061 km di distanza) giorno 3, il 18 l’apogeo (404.650 km), e nuovamente il perigeo il 30 (363.854 km di distanza).

Per quel che riguarda i pianeti, Mercurio non è osservabile nella prima metà del mese, per poi ricomparire la sera quando sarà visibile a ovest. Venere sarà inizialmente visibile dopo il tramonto del Sole per poi divenire inosservabile col passare dei giorni. Marte si può scorgere all’inizio della sera, basso sull’orizzonte ovest. Giove anticipa sempre più il suo sorgere fino a diventare osservabile per quasi tutta la notte, inizialmente sorge ad est per poi culminare dopo la mezzanotte a sud. Saturnoè visibile a sudest nelle ultime ore della notte. Uranoè individuabile (per mezzo di un telescopio) tra Marte e Venere. Nettuno non è osservabile per tutto il mese.

Congiunzioni: Luna-Marte l’1; Luna-Giove il 14; Luna-Saturno il 20; Luna-Marte il 30.

Per quel che riguarda le costellazioni, il cielo è ancora dominato da quelle invernali, leggermente spostate ora verso sudovest. A Nord ovviamente vi è l’Orsa Maggiore, mentre a nordovest è facile individuare Cassiopea: tra questa e il Toro è osservabile la costellazione del Perseo. Ad est brillano le costellazioni del Leone e della Vergine. A Ovest protagonista Orione, con le tre stelle della cintura, ed i 3 luminosissimi astri Betelgeuse, Rigel e Bellatrix. A sinistra in basso rispetto ad Orione, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla Sirio.

Infine, imperdibile come ogni anno la Maratona Messier, un appuntamento (quest’anno il 25-26 marzo) ben noto agli astrofili appassionati: si sostanzia nell’osservazione di tutti gli oggetti del catalogo Messier (110) dal tramonto all’alba.meteoweb.eu Filomena Fotia

l’etimologia del terzo mese dell’anno

Il mese di marzo era per i romani il primo dell'anno: dedicato al dio Marte, divinità cara ai popoli italici, associata non solo alla guerra ma anche alla pioggia ed al risveglio primaverile

Ecco tornato marzo, il terzo mese dell’anno nel calendario gregoriano. E’ il mese in cui inizia la primavera. Nell’antico calendario romano era il primo mese dell’anno. Ma da dove viene il suo nome?

Marzo viene dal latino Martius, il nome del dio Marte, a cui questo mese era dedicato. Marte era allo stesso tempo il dio della guerra e dei raccolti primaverili. Una divinità italica molto antica, sacra ai popoli italici per i quali era il dio del tuono, della pioggia, del fulmine, e poi consacrata anche dai romani, per i quali era una divinità importantissima.

Nel calendario romano era il primo mese dell’anno. Fino al 46 a.C. nell’antica Roma era vigente il calendario romano, che divideva l’anno in dodici mesi, come oggi, ma con numero di giorni leggermente diverso. La differenza principale rispetto al calendario attuale è che l’anno iniziava il primo marzo. Due mesi dopo rispetto ad oggi.

Del resto anche i mesi a seguire portano questa impronta: settembre era il il settimo mese dell’anno e dicembre il decimo. Anche i mesi di luglio e agosto portano una impronta che viene dal mondo dell’antica Roma: inizialmente il mese di luglio era chiamato Quintilis (quinto mese) ed agosto Sextilis (sesto mese). La riforma del calendario, promulgata da Giulio Cesare ed introdotta nel 46 a.C.introdusse il nome “luglio”, in suo onore. In futuro anche Ottaviano Augusto avrebbe avuto il suo mese: il mese di agosto. di Lorenzo Pasqualini


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