Charles Perrault visse nella Francia di Luigi XIV, il cosiddetto "Re Sole". Nato nel 1628 da una famiglia della borghesia più ricca, Perrault studiò legge e grazie alle importanti amicizie strette nel corso degli anni, riuscì anche a ricoprire importanti incarichi statali.
La sua posizione agiata gli permise di entrare in quel mondo che orbitava intorno alla Corte del Re, la più splendente di tutta Europa, dove nobili e cortigiani di dilettavano nella lettura e composizioni di testi letterari, soprattutto fiabe, molto di moda in quel tempo. Charles Perrault, scrittore colto e brillante trovò qui l'ambiente adatto per far circolare le sue storie!
Ben 200 anni prima dei Fratelli Grimm dunque, Perrault diede alla luce una raccolta di racconti e fiabe conosciuta come I racconti di mamma Oca.
L'opera però non fu subito pubblicata a suo nome, ma venne attribuita al figlio Pierre, accusato di aver ucciso un suo amico durante un duello. Lo scrittore sperava che se le fiabe fossero piaciute alla Corte, il Re avrebbe trattato con clemenza quello che pensava essere l'autore di racconti così meravigliosi.
Le fiabe di Perrault sono storie semplici, dove personaggi e figure tratte dalla tradizione popolare (una principessa, un contadino, un gatto...) devono risolvere un problema o affrontare un pericolo. Il finale della storia nasconde sempre un insegnamento per i lettori (è la morale).
In Cenerentola ad esempio, l'autore vuole ricordare che nonostante le qualità che possiamo avere (bellezza, gentilezza, intelligenza), serve comunque un amico che ci aiuti a realizzare i nostri sogni (come la Fata madrina per povera Cenerentola) .
Molte dei racconti di Perrault ebbero un grande successo ma nel corso degli anni vennero un po' "addolciti", soprattutto perché in molti casi, questi non finivano molto bene.
Capuccetto Rosso, nella versione originale, non viene affatto salvata dal cacciatore: rimane divorata dal lupo perché si è fidata troppo di uno sconosciuto!
FONTE: Treccani
focusjunior.it di Nicolò de rosa