Una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei bimbi diversamente abili che finalmente si vedono rappresentati dai loro giochi L’azienda inglese Makies ha lanciato la prima linea di giocattoli con disabilità (GUARDA LE FOTO), sulla scia della campagna di sensibilizzazione #toylikeme riguardante i bambini diversamente abili, che ha raccolto adesioni in tutto il mondo.L’idea è di rappresentare i 150 milioni di bimbi diversamente abili che sono sempre stati esclusi dall’industria del giocattolo. Come spiega Rebeca Atkinson, giornalista non udente e promotrice della campagna:
Quando ero piccola, non ho mai visto una bambola come me. Avevo due apparecchi acustici. Nel mondo reale c’erano persone come me. Nel mondo delle bambole era come se io non esistessi. Cosa diciamo ai sordi e ai bambini disabili? Che non ne vale la pena? Che sono invisibili nella società?
I giocattoli sono stati costruiti sulla base delle fotografie dei bimbi disabili caricate dai genitori sul sito mymakie.com. Mentre le stampelle, le sedie a rotelle e gli apparecchi acustici sono stati realizzati attraverso stampanti in 3D.L’uscita delle Makies ha però scatenato un acceso dibattito sul web. Da un lato c’è chi le considera un buono strumento di inclusione, dall’altro c’è chi le considera un mezzo di strumentalizzazione della disabilità, col rischio di trasformare i bambini in vittime del pietismo.I sostenitori della campagna che in un anno hanno formato una community di 50mila persone ribattono:
Vogliamo che i nostri figli possano giocare con giocattoli che davvero li rappresentino, senza che si sentano obbligati a corrispondere a modelli di bellezza e perfezione imposti dalle industrie del giocattolo.
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