“Fossi stato Valentino Rossi, avrei reagito allo stesso modo” Non si spengono le polemiche. Iannone: «La situazione imbarazzante, il titolo lo meritava il Dottore»
Ha conquistato il Mondiale e ora, a freddo, prova a mettersi nei panni di Valentino Rossi. In un’intervista a Sky Sport Jorge Lorenzo ha spiegato che avrebbe reagito come il Dottore: lo sfogo di Rossi sul «biscotto è una sua opinione e bisogna rispettarla. Perché se tu fossi Valentino Rossi in quel momento, come se io fossi Valentino Rossi in quel momento, dopo aver perso una grande opportunità di essere campione, avresti reagito nelle stessa maniera».
«Lui, come grande campione quale è - aggiunge il campione del mondo della Yamaha in una intervista esclusiva rilasciata a Sky che sarà trasmessa alle 17 di domani sul canale 208 - per le circostanze e l’esperienza di quello che ha vissuto, ha espresso la sua opinione sinceramente». Nella lunga “one to one” con l’inviato Sandro Donato Grosso, Lorenzo rivive il suo Mondiale affrontando tutti i temi che hanno acceso la stagione appena conclusa. «È stato un Mondiale che non poteva finire in maniera più emozionante. Ho vinto tre titoli gareggiando con i tre piloti che per me sono i migliori del secolo: Valentino, Stoner e Marquez, appartenenti a tre generazioni diverse. Questo posso dirlo con orgoglio». Non potevi rimanere fuori dalla polemica dopo il ricorso di Valentino Rossi? «Nella vita tu prendi delle decisioni - aggiunge Lorenzo - qualche volta giuste, qualche volta sbagliate, puoi fare bene o fare male, dipende dai punti di vista. Come Valentino quando ha dichiarato pubblicamente la sua opinione (in conferenza stampa pre Sepang, ndr). Bisogna rispettarla e bisogna anche rispettare l’idea che avevo io in quel momento e, come persona sincera quale mi considero, l’ho detta. Bisogna rispettare tutti i punti di vista, tutti sono validi perché siamo persone, non siamo robot, e qualche volta facciamo cose che stanno bene, possono sembrare buone, mentre qualche volta sbagliamo. Però bisogna rispettare tutti».
LA RABBIA DI IANNONE
Ma le polemiche sono tutt’altro che alle spalle. A chi accusava Marquez di aver scortato Lorenzo verso la vittoria del titolo mondiale, evitando di attaccarlo, si è unito Andrea Iannone. In un’intervista a Chi in edicola mercoledì 11 novembre, il pilota della Ducati ha usato parole molto pesanti: «La situazione del nostro sport oggi è difficile, imbarazzante. Mi spiace che Valentino Rossi non abbia portato a casa il campionato. Ha corso in maniera incredibile. Meritava, era suo. Ho visto e rivisto la gara di Valencia e la cosa che trovo assurda, e lo dico da pilota, era che si correva a un ritmo elevato, ma non c’è stato nemmeno un sorpasso. Questo può succedere in alcuni Gran Premi di Formula 1 non nel Motomondiale. Il nostro sport non è mai stato al centro di polemiche di questo tipo. E ora lo hanno trascinato in un vortice».
«Quando ho sentito le parole di Jorge, che ha dichiarato “I miei colleghi spagnoli hanno aiutato uno spagnolo” sono rimasto scioccato» dice Iannone, che era in gara a Valencia, ma si è ritirato a causa di una caduta al terzo giro. «Ho pensato: “Ma dove siamo arrivati?”. Non ci volevo credere. Questo è uno sport individuale, sia chiaro. Se c’è stato un complotto? Non voglio neppure immaginarlo». Iannone getta poi una luce diversa sul mondo del MotoGp e sulle presunte amicizie tra i piloti. «Il paddock non è un luogo di amici, di abbracci o di sorrisi. Io, come del resto Valentino Rossi, ho sempre evitato le feste del dopo gara. Può succedere che se ti vedono con una bibita in mano, dicono poi che ci hai messo del Rum e il giorno dopo sei l’alcolizzato della pista. Questa è la “fratellanza” della MotoGp. È ora di raccontare le cose come stanno». lastampa.it