Frutta protagonista d'estate. Ma come riconoscere quella fresca e al giusto punto di maturazione? Per evitare di incappare in fragole acerbe o di mettere le mani su meloni al limite della fermentazione, basta seguire 5 semplici regole fornite da Cortilia, il mercato agricolo online che ha stilato un vademecum con trucchi e consigli.
Prima regola, occhio al colore che è un fondamentale indicatore di bontà. Deve essere quello giusto: no a frutta troppo verde e quindi ancora acerba, sì invece a colori accesi e uniformi. Le fragole, ad esempio, devono catturare l’attenzione con un bel rosso vivo.
Anche il picciolo è un utile indicatore: la sua presenza, oltre a proteggere dagli attacchi batterici dal momento della raccolta fino alla tavola, consente di determinare l’età del frutto. Verde e flessibile quando la raccolta è avvenuta da poco, secco e raggrinzito quando il frutto è più stagionato, con poco sapore e scarsa qualità.
Terzo: la consistenza. Ogni frutto ha la sua, ma in generale la frutta fresca deve avere una consistenza soda: se è troppo dura è ancora acerba, mentre l’eccessiva morbidezza indica un processo di deperimento avanzato. La virtù sta nel mezzo.
Quarta regola: usare l'olfatto. Un buon profumo è generalmente sinonimo di buon sapore. Nel caso del melone, per esempio, la buona qualità del frutto si riconosce principalmente dal profumo: quando è dolce e intenso significa che ha raggiunto un perfetto grado di maturazione.
E per ultimo, ma non in ordine di importanza, la stagionalità: siamo abituati ad avere a disposizione qualsiasi tipo di frutto tutto l’anno, ma i sapori migliori si trovano ancora nella frutta di stagione, in cui c’è una maggiore concentrazione di minerali e vitamine. Per i mesi estivi, quindi, sì a tavole imbandite con susine e pesche, no a cachi o mandarini. focus.it